Tradizione Futura.
La Stampa Romagnola tra arte e Mestiere



La storia
e i suoi tratti

LE ORIGINI

La “stampa a ruggine” come viene anche chiamata, è un’arte antica sulle cui origini non ci sono certezze. La ritroviamo in molte civiltà di tutto il mondo, fin dagli Egizi le cui prime testimonianze risalgono al V-VI secolo d.C. In Italia, si presume si sia diffusa dallo Stato Pontificio fino alla Romagna – allora parte dei possedimenti ecclesiastici – attorno al XVII sec. Dapprima utilizzata per adornare le coperte destinate al bestiame in occasione di importanti festività religiose – le cosiddette gualdrappe – che ne hanno fortemente influenzato l’iconografia, si è evoluta quale surrogato casalingo degli ornamenti operati dei più costosi tessili aristocratici.

I MOTIVI

Spighe di grano, beneauguranti cornucopie, baruffe di galletti e tralci di vite sono i caratteri decorativi classici, mutuati dalle civiltà nobili del Mediterraneo che intagliati con sgorbie e scalpelli sui stampi di legno di pero da secoli raccontano di quella vita nei campi.

Nelle botteghe storiche, si continua a tramandare la tradizione romagnola, avendo cura di affiancare soggetti più contemporanei come pesci, melograni e farfalle, vere e proprie opere d’arte, di cui ogni stamperia possiede un suo originale inventario.

I TIMBRI

Questi disegni vengono poi incisi su legno per una profondità di 5 millimetri grazie al sistema xilografico, scalzando il materiale intorno alle parti che verranno impresse sulla tela e dando vita ai timbri caratteristici del processo di stampa a ruggine.

Facili da incidere e al tempo stesso resistenti ai colpi del mazzuolo, sono ancora oggi prodotti secondo un rigido disciplinare rimasto invariato nel tempo, ma le nuove generazioni di stampatori hanno sperimentato con i materiali per realizzarli. Se un tempo erano per lo più pero, ciliegio o sorbo e – in alcuni rari casi – noce, oggi si utilizzano anche gomme e resine.

I COLORI

Tutto è pronto per la stampa, manca solo il colore.
Nella stampa romagnola si utilizzano principalmente pigmenti minerali, il più caratteristico dei quali è senza dubbio il ruggine, ottenuto secondo ricette gelosamente custodite da generazioni. Gli ingredienti di base sono noti: il ferro dolce ossidato con aceto di vino, a cui viene aggiunto solfato di ferro legato con farina di frumento, il tutto bollito in paioli di rame; le componenti aggiuntive e le proporzioni restano però un segreto. Il risultato è una pasta collosa dall’intensa nota olfattiva che colpisce chi entra in una stamperia. Altre tonalità, come il verde e il blu in varie gradazioni, sono invece frutto di un moderno lavoro di ricerca cromatica.

TRADIZIONE FUTURA

Bologna, dal 5 maggio al 2 luglio

F.FRI organizza visite guidate ad una grande mostra per far conoscere questa forma di artigianato artistico tra le meno note del patrimonio di eccellenza del Made in Italy.

Fondazione Fashion Research Italy

Via del Fonditore, 12
40138 Bologna

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